
Il piano educativo individualizzato (PEI) è lo strumento con cui la scuola italiana assicura agli studenti con disabilità un percorso formativo pensato su misura. Non si tratta solo di un documento burocratico, ma di un progetto condiviso che mette al centro i bisogni educativi dell’alunno e definisce obiettivi, strategie e modalità di apprendimento.
In questa guida vedremo cosa stabilisce la normativa, quali novità sono state introdotte con il nuovo decreto, perché l’insegnamento individualizzato è così importante e come la scuola lavora con gli alunni BES per garantire a tutti il diritto allo studio e alla partecipazione.
Piano educativo individualizzato: cosa dicono le norme
Il PEI è regolato da una precisa normativa sul PEI, che ha come pilastri due provvedimenti: il Decreto Interministeriale n. 182 del 29 dicembre 2020 e il successivo Decreto Interministeriale n. 153 del 1° agosto 2023.
Il decreto n. 182/2020 ha introdotto modelli nazionali uniformi per la redazione del piano, stabilendo linee guida comuni a tutte le scuole e chiarendo come strutturare obiettivi e strumenti didattici. L’intento era quello di garantire pari opportunità di inclusione scolastica a livello nazionale.
Con il decreto n. 153/2023, pubblicato sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito, sono state apportate modifiche e aggiornamenti: maggiore flessibilità, attenzione alle esigenze concrete degli studenti e chiarimenti sul ruolo dei gruppi di lavoro.
Entrambi i decreti confermano che il PEI è un diritto degli alunni e un dovere per le istituzioni scolastiche.
Per consultare la normativa aggiornata puoi visitare anche la pagina dedicata sul portale ufficiale istruzione.it
Nuovo pei: cosa cambia
Rispetto al decreto del 2020, il nuovo PEI introdotto dal decreto n. 153/2023 porta alcuni cambiamenti importanti. In particolare:
- Viene rafforzata la possibilità di adattare il piano alle caratteristiche individuali, rendendo più chiara la differenza tra programma differenziato di sostegno e PEI con obiettivi minimi condivisi con la classe.
- Si chiarisce meglio la composizione e il ruolo del Gruppo di Lavoro Operativo (GLO), che ha il compito di elaborare e aggiornare il documento in collaborazione con famiglie, docenti e figure di sostegno.
- Sono stati rivisti i modelli nazionali, per rendere il documento più accessibile e vicino alla realtà della didattica quotidiana.
Per rendere più chiari i cambiamenti introdotti, ecco una tabella di confronto tra i due decreti che hanno definito l’attuale quadro normativo del PEI:
Confronto tra Decreto Interministeriale 182/2020 e Decreto Interministeriale 153/2023
Aspetto | Decreto Interministeriale 182/2020 | Decreto Interministeriale 153/2023 |
Obiettivo principale | Introdurre un modello nazionale unico per la redazione del PEI. | Correggere e aggiornare il modello alla luce delle criticità emerse. |
Modelli PEI | Definiti in forma standard per tutte le scuole. | Modelli rivisti e resi più flessibili e aderenti alla pratica scolastica. |
Ruolo del GLO | Gruppo di Lavoro Operativo con compiti di redazione e verifica. | Rafforzato il ruolo del GLO, con chiarimenti sulla composizione e sui compiti. |
Tipologie di percorso | Distinzione tra PEI con obiettivi minimi e programma differenziato di sostegno. | Maggiori chiarimenti sull’applicazione dei due percorsi, con attenzione alla personalizzazione. |
Inclusione scolastica | Valorizzata ma con limiti pratici segnalati da docenti e famiglie. | Rafforzata l’attenzione alla didattica inclusiva e al coinvolgimento delle famiglie. |
Finalità | Uniformare il sistema e introdurre strumenti condivisi. | Migliorare la qualità del PEI, rendendolo più efficace e vicino alle esigenze degli studenti. |
Il risultato è un quadro normativo più aderente ai principi di inclusione e personalizzazione, che punta a trasformare la scuola in un ambiente realmente accogliente per tutti, anche in situazioni complesse come il PEI per l’autismo, dove le strategie individuali sono fondamentali per il percorso educativo.
A cosa serve l’insegnamento individualizzato
Uno degli aspetti centrali del PEI è l’insegnamento individualizzato, ossia l’organizzazione delle attività didattiche sulla base delle capacità e delle necessità dello studente. Questo approccio permette di valorizzare le potenzialità di ciascuno e di superare le barriere che possono ostacolare l’apprendimento.
Parlare di insegnamento individualizzato significa anche chiarire cosa si intende per didattica inclusiva. Non si tratta solo di semplificare i contenuti, ma di costruire un ambiente scolastico che favorisca realmente la partecipazione.
In altre parole, è il cuore di cosa significa inclusione: garantire che tutti, indipendentemente dalle difficoltà, possano sentirsi parte del gruppo e raggiungere traguardi educativi significativi.
Tra i destinatari di questo approccio ci sono anche gli alunni BES, che pur non avendo una certificazione di disabilità necessitano di attenzioni particolari e percorsi personalizzati.
Chi sono gli alunni bes
Gli studenti con bisogni educativi speciali comprendono una vasta gamma di situazioni: difficoltà di apprendimento, disturbi evolutivi specifici, svantaggi linguistici e socio-culturali. Sono alunni che richiedono interventi mirati per esprimere al meglio le proprie potenzialità.
Per approfondire la definizione ufficiale e le linee guida puoi consultare la sezione dedicata del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Come interviene la scuola con gli alunni bes
La scuola mette in campo diverse strategie per rispondere alle esigenze degli alunni BES: dall’uso di strumenti compensativi fino a percorsi individualizzati che tengano conto delle loro specifiche caratteristiche. Una parte importante è rappresentata dalla produzione di materiali e attività, come le schede didattiche per bambini disabili, che aiutano a rendere i contenuti più accessibili e facilitano l’apprendimento.
Tutto questo rientra in un modello di piano educativo personalizzato, che non riguarda solo gli studenti certificati ma si estende a tutti coloro che hanno bisogno di un sostegno mirato, contribuendo a costruire una scuola più equa e inclusiva.
FAQ – Domande frequenti sul PEI
Che differenza c’è tra il PDP e il PEI?
Il PDP (Piano Didattico Personalizzato) è un documento che riguarda gli studenti con BES o DSA e definisce misure dispensative e strumenti compensativi per il loro percorso scolastico.
Il PEI, invece, è obbligatorio per gli alunni con disabilità certificata ai sensi della legge 104/1992. Ha valore più ampio perché include obiettivi educativi, modalità di valutazione e indicazioni per l’inclusione.
Quali sono i 3 tipi di PEI?
Nella pratica scolastica possiamo distinguere tre tipologie di PEI:
- PEI semplificato con obiettivi minimi, che consente all’alunno di seguire la programmazione della classe con alcuni adattamenti;
- PEI differenziato, quando l’alunno segue un percorso con obiettivi personalizzati, diversi da quelli della classe;
- PEI globale, che considera non solo l’aspetto didattico, ma anche relazionale, comunicativo e sociale.
Chi deve redigere il PEI?
Il PEI viene elaborato dal Gruppo di Lavoro Operativo (GLO), che comprende docenti, insegnanti di sostegno, genitori, figure professionali interne o esterne alla scuola e, quando possibile, lo stesso studente. Il GLO ha il compito di aggiornare periodicamente il documento per garantire che resti coerente con le esigenze reali dell’alunno.